Dott.ssa Laura De Fusco
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Mindfulness significa essere pienamente consapevoli di qualsiasi cosa stia accadendo nel momento presente, senza filtri e in assenza della lente del giudizio, come un ricercatore scientifico che osserva la mente e il corpo con curiosità e oggettività, senza giudizio. Oggi i medici ne prescrivono la pratica come coadiuvante nella gestione dello stress, del dolore e delle malattie. La mindfulness è uno stile di vita che può essere applicato formalmente o informalmente in tutti i contesti della vostra vita, vivendo un attimo alla volta. Si possono perdere tante opportunità consumandosi nell’anticipazione del futuro o nel rimuginio del passato e quando diventate più mindful, più presenti nel vostro stato interiore, cioè ai vostri pensieri, sensazioni, emozioni e processi mentali, comincerete a dormire meglio, a gestire meglio le situazione stressanti, ad aumentare la vostra autostima, a rinnovare il vostro entusiasmo per la vita e il lavoro, o semplicemente a sentirvi meglio in generale! Diversi studi ne dimostrano l’efficacia.

Uno di questi studi è stato pubblicato su Psychological Medicine, un Journal di primissimo piano. La ricerca è un RCT – ossia uno studio randomizzato controllato ( il “gold standard” dei disegni sperimentali nella ricerca sull’efficacia clinica di un intervento) –sull’efficacia dell’MBCT- Mindfulness Based Cognitive Therapy. Si è trattato del più grande RCT realizzato ad oggi sull’MBCT, con 205 pazienti coinvolti. I partecipanti avevano una diagnosi di Depressione Maggiore e una storia di ricadute di almeno tre episodi. Lo studio, che ha utilizzato anche sofisticate procedure di analsi statistica, ha riconfermato l’efficacia dell’MBCT nel ridurre i sintomi depressivi e nel ridurre i processi mentali che si ritengono favoriscano le ricadute quali rumination e worry.  

Grazie ad una mediation analysis si è potuto mostrare che la riduzione sintomatologica è mediata proprio dalla riduzione di rumination e worry, ovvero rimuginazioni e preoccupazioni.  Ma la novità più importante è rappresentata dal fatto che per la prima volta si è mostrato che l’MBCT è efficace anche con pazienti che soffrono di un episodio depressivo in corso.  Infatti hanno partecipato allo studio un numero molto significativo, dal punto di vista statistico, di pazienti non in remissione, bensì con un episodio depressivo in fase acuta. I risultati mostrano che l’MBCT è altrettanto efficace con questo gruppo quanto con quello dei pazienti in remissione. (Aaldreren et al., 2011). Sulla mindfulness sono state fatte anche delle review – revisioni di ricerca –ovvero articoli che raccolgono e sintetizzano i risultati delle ricerche pubblicate in uno specifico campo scientifico. Spesso utilizzano una metodologia statistica, chiamata meta-analisi, per arrivare nel modo più rigoroso possibile a una valutazione di sintesi anche quantitativa dei dati disponibili, e giungere a conclusioni di carattere generale sullo stato dell’arte in una certa area. Tre review – tra le più importanti pubblicate nel corso dell’ultimo decennio –riportano risultati derivati soprattutto da studi clinici di esito di tipo randomizzato e controllato (RCTs – randomized controlled trial), e che giungono tutte a conclusioni caute ma chiaramente positive rispetto al tema dell’efficacia degli interventi mindfulness-based (Grossman et al., 2003; Hofman et al., 2010).

 

Fonti:

 www.minduflnessitalia.org

www.meditare.net

 

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